Lithika
AB 3
Questo [rubino] scintillante in cui [l’incisore ha intagliato]
una coppa rapisce le umide luci della vista
[scavato com’è] in triplice voluta. Ma tu [apprezza] le novità
e [accogli,] signora, [questo dono] durante il convito.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 11
Non [pietra] tutta scintillante d’argento, ma dei lidi
marini conchiglia persiana è incastonata
e si chiama madreperla: ha nella cava incisione
le forme di Aglaia, [simili al topazio,]
[e subito] la massa si schiude [alla vista levigata con la] cera
che conserva [il bagliore] nel concavo intaglio.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 13
[Astuta] questa pietra! Se viene unta
[bagliore] trascorre prodig[iosamente] su tutte le facce,
ma, quando [sono] asciutte, presto un leone di Persia [intagliato]
[splendendo] scintilla verso il bel sole.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 17
Guarda com’è questa pietra che l’Olimpo di Misia
sradicò, stupefacente per doppia facoltà:
attrae facilmente il ferro antistante
come un magnete, ma lo respinge via con il fianco
per azione contraria, ed è appunto un prodigio tutto suo
come da sola imiti due pietre con le sue spinte.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 19
Non calcolare quante onde portarono questra grande roccia
lontano dal mare infuriato.
Poseidone la metteva in movimento con forza.
la spezzò e d’ un balkzo con una sola muraglia d’ acqua
scagliò scaraventadola
contro le città questa pietra di mezzo plettro,
più sinistra del masso di Polifemo.
Non avrebbe sollevata Polifemo,
il capraio innamorato, che si tuffa sovente con Galatea.
Né il rotondo blocco… ma un prodigio come questo del mare
Cafereo è proprio del tridente.
Ferma la gran mano, Poseidone, e non portare la pesante ondata dal mare
sulla riva spoglia. Se cavasti dall’ abisso una roccia di ventiquattro cubiti,
senza sforzo potrai radere al suolo sul mare un’ isola intera.
Traduzione da Valeria Gigante Lanzara
After Gigante-Lanzara, V., “Poseidone lo spaccamontagne. Poseidipp. P. Migl. Vogl. VIII 309, III 28-41,” Parola del Passato 58 (2003) 177-181.
Oionoskopika
AB 24
[Alzati, pescatore,] quando vedi il nero [uccello] di Tebe:
se obbedisce alla berta, non durante [la notte] il pescatore
[…]
aspr- […] Archita […]
questo uccello fausto si slancia verso la costa battuta dai marosi,
segno [non] ad altri sconcosciuto di bottino copioso.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 31
Aquila e fulmine che calano dalle nubi:
fausti presagi di vittoria in guerra
per i sovrani Argeadi, ma il piede destro mosso da Atena
davanti al suo tempio fuori dal piombo
fu prodigio che apparve solo ad Alessandro, quando covava
fuoco contro le sterminate schiere dei Persiani.
Traduzione: Franco Ferrari
Anathematika
AB 37
Arsinoe, questa lira pizzicata dalla mano
[di un cantore] a te portò il delfino di Arione:
senza danno la trasse con la coda dall’onda, ma quando, [ferito
inaspettatamente,] quello traversa le bianche distese,
per il rimpianto con la flebile voce molte e varie note
o Signora, intonarono con arte gli usignoli.
Accogli in offerta, [Amica] del Fratello, [questo canto che Arione]
compose, dono di [M]iso custode del tempio.
Traduzione: Franco Ferrari
Epitymbia
AB 43
Nicostrata è arrivata nella contrada dei beati ai riti
dei misti e al puro fuoco al cospetto di Trittolemo,
lei che l'[¿ordine] inesorabile di Radamanto [ed]
Eaco hanno [chiamato] alla casa e al portale di Ades
dopo che aveva visto […] di figli, e sempre così più gentile
è per gli uomini il porto della [penosa] vecchiaia.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 44
[La più giovane] di dodici figli, la vergine
[incantevole piangevano] Pella e le baccanti,
esse che per tre volte Nico, l’ancella di Dioniso, [dopo averle
incitato ai riti,] aveva riportato dai bacchici monti.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 49
[Con acuti lamenti] qui […] Filenio ha deposto
al suono dell’aulo la sventurata Egedica,
diciottenne, grande ragione di lacrime, e le spole
canore giù dalle alte aste del telaio subito
[andavano in malora. Ho cessato il mio canto,] ché l’aurea bocca
della fanciulla [muta] resterà in questo talamo buio.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 52
Timone, che ha installato questa meridiana perché misuri
le ore, adesso – ecco – [vede] la piana [divina].
Di quella si cura, o viandante, la figlia che ha lasciato, Aste,
finché si può sperare che la fanciulla annunci le ore.
Ma tu arriva alla vecchiaia! Presso questo monumento
la fanciulla per un mucchio di anni misura il bel sole.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 57
Un tempo a Filonide che partoriva un bimbo svolse così
le spire sopra la testa un serpe feroce, livido
tegumento squamoso: lampi [di fuoco] ardendo [dagli occhi]
già si protendeva sui [riccioli] attorno al collo,
[e] si slanciò – orrore! – per [ingoiare] il bimbo
in grembo, e fiaccò per il panico le membra [della puerpera].
[L’estremo fato] patisti, o donna, dal portento, ma [il bimbo
Traduzione: Franco Ferrari
Andriantopoiika
AB 62
Imitate queste opere d’arte e le molto datate regole dei colossi
mettetele [ormai] da parte, o scultori!
Se antiche sono le mani di D[rio]pa o Agelada,
anteriore a Policleto, è artista davvero primitivo,
o troppo rigidi gli schemi dei Dedalidi per scendere sul terreno,
non c’era davvero ragione di proporre qua,
in gara, le novità di Lisippo, ma, se si dovesse
e ci fosse una gara fra i moderni, tu ci saresti.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 62
Imitate queste opere, o scultori, e superate, sì,
Le annose leggi delle statue enormi!
Vengano, vengano pure in campo le opere antiche di …, oppure Agelada,
Artista di arte assolutamente vecchia anteriore a Policleto, oppure le rigide sculture di …;
Non ci sarebbe motivo alcuno di esporre qui le novità di Lisippo per fare il confronto.
E se poi ci fosse bisogno e avvenisse la gara fra gli artisti della nuova arte, …
Traduzzione da Francesca Angiò
From Angiò, F., “Artisti ‘vecchi’ e ‘nuovi’ (Posidippo di Pella, P. Mil. Vogl. VIII 309, col. X 8-15), Museum Helveticum 61 (2004) 65-71.
AB 64
Loda senza esitazioni quel famoso Idomeneo bronzeo di Cresila;
Con quale eccellenza abbia lvorato (l’ artista), l’ abbiamo visto bene.
Grida Idomeneo: “Su, valoroso Merione, accorri,
… essendo a lungo immobile (?).”
Traduzzione da Francesca Angiò
From Angiò, F., “Artisti ‘vecchi’ e ‘nuovi’ (Posidippo di Pella, P. Mil. Vogl. VIII 309, col. X 8-15), Museum Helveticum 61 (2004) 65-71.
AB 68
I Rodii volevano fare [l’enorme] Sole
grande due volte tanto, ma Carete di Lindo assicurò
che nessun artista avrebbe potuto produrre un colosso più grande
ancora; ma se il venerato Mirone si innalzò
a quattro cubiti, Carete fu il primo a forgiare in bronzo con l’arte
una figura [che è tuttora] un gran [miracolo] della terra.
Traduzione: Franco Ferrari
Hippika
AB 73
Subito dalla linea di partenza a Olimpia correvo così,
[senza subire] pungoli o nerbate,
[portando] un dolce peso con velocità, [ed essi] incoronarono
con un ramo Trigeo […]
Traduzione: Franco Ferrari
AB 76
Si tende alla testa della corsa in punta di zoccoli per conquistare
il premio a Etearco questo glorioso cavallo arabo:
ha vinto ai ludi tolemaici e alle Istmie e due volte a Nemea
e ora non vuole [trascurare] le corone dedfiche.
Traduzione: Franco Ferrari
AB 86
Corse con audacia cogliendo la vittoria, e infatti questo
cavallo da corsa ha vinto quattro volte a Nemea
e due a Delfi nel galoppo, Etone di Messenia: in entrambi
i luoghi a me, Eubota, fece avere la corona.
Traduzione: Franco Ferrari
Nauagika
AB 90
[Con violenza una grossa ondata] annientò Archeanatte
che nuotava verso la scabra Sciro sulla distesa egea
e già vedeva la terra di qua e di là: ma in mare
due stadi sono più lunghi di molte pianure.
Traduzione: Franco Ferrari
Iamatika
AB 98
Archita, dopo essersi tenuto per sei anni nella coscia [sofferente]
un funesto pezzo di bronzo, una piaga purulenta,
ti [fu riconoscente,] o Peana, per la liberazione dal dolore
quando, curato in sogno, [sfuggì] alla lunga pena.
Traduzione: Franco Ferrari
Tropoi
AB 104
Fermati per cortesia – ti chiedo un [onore] modesto, non grande –
perché tu sappia [che costui è uno straniero] di Eretria,
e se non vai di fretta, [guardando] impara anche, amico,
che Menedemo studiò, o padre [Zeus], con un saggio.
Traduzione: Franco Ferrari