Posidippus, Epigrams, Pap. Mil. Vogl. VIII 309, Una selezione da Posidippo (P. Mil. Vogl. VIII 309)


Lithika

AB 3

Questo [rubino] scintillante in cui [l’incisore ha intagliato]
     una coppa rapisce le umide luci della vista
[scavato com’è] in triplice voluta. Ma tu [apprezza] le novità
     e [accogli,] signora, [questo dono] durante il convito.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 11

Non [pietra] tutta scintillante d’argento, ma dei lidi
     marini conchiglia persiana è incastonata
e si chiama madreperla: ha nella cava incisione
     le forme di Aglaia, [simili al topazio,]
[e subito] la massa si schiude [alla vista levigata con la] cera
     che conserva [il bagliore] nel concavo intaglio.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 13

[Astuta] questa pietra! Se viene unta
     [bagliore] trascorre prodig[iosamente] su tutte le facce,
ma, quando [sono] asciutte, presto un leone di Persia [intagliato]
     [splendendo] scintilla verso il bel sole.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 17

Guarda com’è questa pietra che l’Olimpo di Misia
     sradicò, stupefacente per doppia facoltà:
attrae facilmente il ferro antistante
     come un magnete, ma lo respinge via con il fianco
per azione contraria, ed è appunto un prodigio tutto suo
     come da sola imiti due pietre con le sue spinte.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 19

Non calcolare quante onde portarono questra grande roccia
     lontano dal mare infuriato.
Poseidone la metteva in movimento con forza.
     la spezzò e d’ un balkzo con una sola muraglia d’ acqua
scagliò scaraventadola
     contro le città questa pietra di mezzo plettro,
più sinistra del masso di Polifemo.
     Non avrebbe sollevata Polifemo,
il capraio innamorato, che si tuffa sovente con Galatea.
     Né il rotondo blocco… ma un prodigio come questo del mare
Cafereo è proprio del tridente.
     Ferma la gran mano, Poseidone, e non portare la pesante ondata dal mare
sulla riva spoglia. Se cavasti dall’ abisso una roccia di ventiquattro cubiti,
     senza sforzo potrai radere al suolo sul mare un’ isola intera.

Traduzione da Valeria Gigante Lanzara
After Gigante-Lanzara, V., “Poseidone lo spaccamontagne. Poseidipp. P. Migl. Vogl. VIII 309, III 28-41,” Parola del Passato 58 (2003) 177-181.

Oionoskopika

AB 24

[Alzati, pescatore,] quando vedi il nero [uccello] di Tebe:
     se obbedisce alla berta, non durante [la notte] il pescatore
[…]
     aspr- […] Archita […]
questo uccello fausto si slancia verso la costa battuta dai marosi,
     segno [non] ad altri sconcosciuto di bottino copioso.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 31

Aquila e fulmine che calano dalle nubi:
     fausti presagi di vittoria in guerra
per i sovrani Argeadi, ma il piede destro mosso da Atena
     davanti al suo tempio fuori dal piombo
fu prodigio che apparve solo ad Alessandro, quando covava
     fuoco contro le sterminate schiere dei Persiani.

Traduzione: Franco Ferrari

Anathematika

AB 37

Arsinoe, questa lira pizzicata dalla mano
     [di un cantore] a te portò il delfino di Arione:
senza danno la trasse con la coda dall’onda, ma quando, [ferito
     inaspettatamente,] quello traversa le bianche distese,
per il rimpianto con la flebile voce molte e varie note
     o Signora, intonarono con arte gli usignoli.
Accogli in offerta, [Amica] del Fratello, [questo canto che Arione]
     compose, dono di [M]iso custode del tempio.

Traduzione: Franco Ferrari

Epitymbia

AB 43

Nicostrata è arrivata nella contrada dei beati ai riti
     dei misti e al puro fuoco al cospetto di Trittolemo,
lei che l'[¿ordine] inesorabile di Radamanto [ed]
     Eaco hanno [chiamato] alla casa e al portale di Ades
dopo che aveva visto […] di figli, e sempre così più gentile
     è per gli uomini il porto della [penosa] vecchiaia.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 44

[La più giovane] di dodici figli, la vergine
     [incantevole piangevano] Pella e le baccanti,
esse che per tre volte Nico, l’ancella di Dioniso, [dopo averle
     incitato ai riti,] aveva riportato dai bacchici monti.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 49

[Con acuti lamenti] qui […] Filenio ha deposto
     al suono dell’aulo la sventurata Egedica,
diciottenne, grande ragione di lacrime, e le spole
     canore giù dalle alte aste del telaio subito
[andavano in malora. Ho cessato il mio canto,] ché l’aurea bocca
     della fanciulla [muta] resterà in questo talamo buio.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 52

Timone, che ha installato questa meridiana perché misuri
     le ore, adesso – ecco – [vede] la piana [divina].
Di quella si cura, o viandante, la figlia che ha lasciato, Aste,
     finché si può sperare che la fanciulla annunci le ore.
Ma tu arriva alla vecchiaia! Presso questo monumento
     la fanciulla per un mucchio di anni misura il bel sole.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 57

Un tempo a Filonide che partoriva un bimbo svolse così
     le spire sopra la testa un serpe feroce, livido
tegumento squamoso: lampi [di fuoco] ardendo [dagli occhi]
     già si protendeva sui [riccioli] attorno al collo,
[e] si slanciò – orrore! – per [ingoiare] il bimbo
     in grembo, e fiaccò per il panico le membra [della puerpera].
[L’estremo fato] patisti, o donna, dal portento, ma [il bimbo

Traduzione: Franco Ferrari

Andriantopoiika

AB 62

Imitate queste opere d’arte e le molto datate regole dei colossi
     mettetele [ormai] da parte, o scultori!
Se antiche sono le mani di D[rio]pa o Agelada,
     anteriore a Policleto, è artista davvero primitivo,
o troppo rigidi gli schemi dei Dedalidi per scendere sul terreno,
     non c’era davvero ragione di proporre qua,
in gara, le novità di Lisippo, ma, se si dovesse
     e ci fosse una gara fra i moderni, tu ci saresti.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 62

Imitate queste opere, o scultori, e superate, sì,
     Le annose leggi delle statue enormi!
Vengano, vengano pure in campo le opere antiche di …, oppure Agelada,
     Artista di arte assolutamente vecchia anteriore a Policleto, oppure le rigide sculture di …;
Non ci sarebbe motivo alcuno di esporre qui le novità di Lisippo per fare il confronto.
     E se poi ci fosse bisogno e avvenisse la gara fra gli artisti della nuova arte, …

Traduzzione da Francesca Angiò
From Angiò, F., “Artisti ‘vecchi’ e ‘nuovi’ (Posidippo di Pella, P. Mil. Vogl. VIII 309, col. X 8-15), Museum Helveticum 61 (2004) 65-71.

AB 64

Loda senza esitazioni quel famoso Idomeneo bronzeo di Cresila;
     Con quale eccellenza abbia lvorato (l’ artista), l’ abbiamo visto bene.
Grida Idomeneo: “Su, valoroso Merione, accorri,
     … essendo a lungo immobile (?).”

Traduzzione da Francesca Angiò
From Angiò, F., “Artisti ‘vecchi’ e ‘nuovi’ (Posidippo di Pella, P. Mil. Vogl. VIII 309, col. X 8-15), Museum Helveticum 61 (2004) 65-71.

AB 68

I Rodii volevano fare [l’enorme] Sole
     grande due volte tanto, ma Carete di Lindo assicurò
che nessun artista avrebbe potuto produrre un colosso più grande
     ancora; ma se il venerato Mirone si innalzò
a quattro cubiti, Carete fu il primo a forgiare in bronzo con l’arte
     una figura [che è tuttora] un gran [miracolo] della terra.

Traduzione: Franco Ferrari

Hippika

AB 73

Subito dalla linea di partenza a Olimpia correvo così,
     [senza subire] pungoli o nerbate,
[portando] un dolce peso con velocità, [ed essi] incoronarono
     con un ramo Trigeo […]

Traduzione: Franco Ferrari

AB 76

Si tende alla testa della corsa in punta di zoccoli per conquistare
     il premio a Etearco questo glorioso cavallo arabo:
ha vinto ai ludi tolemaici e alle Istmie e due volte a Nemea
     e ora non vuole [trascurare] le corone dedfiche.

Traduzione: Franco Ferrari

AB 86

Corse con audacia cogliendo la vittoria, e infatti questo
     cavallo da corsa ha vinto quattro volte a Nemea
e due a Delfi nel galoppo, Etone di Messenia: in entrambi
     i luoghi a me, Eubota, fece avere la corona.

Traduzione: Franco Ferrari

Nauagika

AB 90

[Con violenza una grossa ondata] annientò Archeanatte
     che nuotava verso la scabra Sciro sulla distesa egea
e già vedeva la terra di qua e di là: ma in mare
     due stadi sono più lunghi di molte pianure.

Traduzione: Franco Ferrari

Iamatika

AB 98

Archita, dopo essersi tenuto per sei anni nella coscia [sofferente]
     un funesto pezzo di bronzo, una piaga purulenta,
ti [fu riconoscente,] o Peana, per la liberazione dal dolore
     quando, curato in sogno, [sfuggì] alla lunga pena.

Traduzione: Franco Ferrari

Tropoi

AB 104

Fermati per cortesia – ti chiedo un [onore] modesto, non grande –
     perché tu sappia [che costui è uno straniero] di Eretria,
e se non vai di fretta, [guardando] impara anche, amico,
     che Menedemo studiò, o padre [Zeus], con un saggio.

Traduzione: Franco Ferrari